7 marzo 2024

CADE LA NOTTE (Notturno) - Isaac Asimov

 


SCHEDA


Autore: Isaak Judovič Asimov (1920 - 1972) USA
Titolo: Cade la Notte (Notturno)
Titolo originale: « Night Fall »
Prima edizione: 1941
Genere: SF - Fantascienza
N° parole:9500 ca.


Descrizione

Incipit

Il rettore dell'Università di Saro, Aton 77, fulminò il giovane giornalista con uno sguardo di fuoco, sporgendo il labbro inferiore con aria di sfida. 
Ma Theremon 762 non si scompose. Quando, agli albori della carriera, la sua rubrica, ora oggetto di discussioni alquanto aspre, era solo un'idea nel suo cervello di giornalista dilettante, si era specializzato in interviste impossibili. Anche se ne aveva ricavato lividi, occhi blu e ossa rotte, ci aveva anche guadagnato un gran sangue freddo e un'immensa sicurezza di.se stesso. 
Attese con calma che il rettore calmasse la tempesta dentro di sé, ritirando la mano che era stata ignorata. Del resto gli astronomi erano degli originali e Aton ne deteneva la palma, se il suo comportamento degli ultimi due mesi poteva significare qualcosa.


 



22 gennaio 2024

CHI SE LO RICORDA (Ricordiamo per voi) - Philip K. Dick


SCHEDA


Autore: Dick Philip Kindred (1928 - 1982 USA)
Titolo: Chi se lo ricorda (Ricordiamo per voi)
Tit. orig.: We Can Remember It For You Wholesale
Tratto da: Urania - Mondadori 1968
Genere: Racconto  - Fantascienza 
N° parole: 7850


Incipit
Si svegliò... e desiderò Marte. Le valli, pensava. Chissà cosa si provava a percorrerle. Man mano che riprendeva coscienza, il sogno s’intensificava, e, col sogno, il desiderio. Gli pareva quasi di essere immerso nell’atmosfera di quel mondo che solo agenti del Governo e alti funzionari avevano visitato. E un impiegato come lui ci sarebbe arrivato mai? Improbabile.

Descrizione 
Il protagonista, Duglas Quail, è un impiegato che sogna di andare su Marte. Non potendosi permettere il viaggio decide di rivolgersi alla Rikord per avere impiantate delle memorie virtuali del viaggio dei suoi sogni. Ma durante l’intervento viene allo scoperto uno strato di memoria che... continua su (Biblioteca Galattica)



11 gennaio 2024

IL LAMENTO DI SLEEPING BEAR - David Means

 



SCHEDA

Autore: David Means ( 1961 USA)
Titolo: Il Lamento di Sleeping Bear
Tratto da: Episodi Incendiari Assortiti
Genere: Racconto autobiografico 

Incipit:

Questa preghiera in forma di lamento – se mi passate l’espressione – cominciò il giorno in cui eravamo in campeggio a Sleeping Bear e Rondo uscì ubriaco fradicio e si perse. Quando alle dieci noialtri ci svegliammo, distrutti, con la luce che non ci lasciava tenere gli occhi aperti, fummo presi dal panico. Amy era in mutandine nel chiarore arancio della tenda, china in avanti, che tentava di infilarsi nei jeans.
Cazzo, Rondo è sparito.
Non disse altro.



22 novembre 2023

DALFINO - Gabriele D'Annunzio



 

SCHEDA


Autore: Gabriele D'Annunzio (1863- 1938)
Titolo: DALFINO
tratto dalla raccolta "Terra Vergine"
1882 - Editore: Sommaruga
Genere: Novella . Verismo Abruzzese


Incipit

Nella spiaggia lo chiamavano Dalfino; e il nomignolo gli stava a capello, perché dentro l′acqua pareva proprio un delfino, con quella schiena curvata dal remo e annerita dalla canicola, con quella grossa testa lanosa, con quel vigore sovrumano di gambe e di braccia che gli facea far guizzi e salti e tonfi da raccapriccire. Bisognava vederlo buttarsi giù con un urlo dallo scoglio de′ Forroni, come un aquilastro ferito all′ala, e poi ricomparire venti braccia più in là, fuor dell′acqua verde, con tanto d′occhiacci aperti contro il sole: bisognava vederlo! Ma forse era più bello su la paranza, aggrappato all′albero, mentre lo scirocco sibilava a traverso le funi e la vela rossa stava lì lì per stracciarsi e la tempesta mugghiava sotto che pareva se lo volesse ingoiare. 




15 maggio 2023

LA PIETRA A FORMA DI RENE CHE SI SPOSTAVA OGNI GIORNO - Haruki Murakami

 


SCHEDA

Autore: Haruki Murakami (1949 Giappone)
Titolo: La Pietra a Forma di Rene che si spostava ogni giorno
Tratto dalla raccolta: I Salici Ciechi e la Donna Addormentata
(Einaudi -2006)

Genere: Racconto Breve

Incipit

Quando Junpei aveva sedici anni, il padre gli tenne un sermone. Malgrado il legame di stretta parentela, non avevano la confidenza necessaria per parlare di cose intime, anzi era molto raro che suo padre si mettesse a fargli discorsi filosofici – se si possono definire così –, quindi Junpei ha conservato un ricordo molto vivido di quella volta. Anche se ha scordato il motivo che aveva portato a quella conversazione.
– Un uomo, nella vita, incontra solo tre donne davvero importanti, – gli disse il genitore. Né una di più, né una di meno.
Era un'affermazione categorica. Detta in tono noncurante, eppure inconfutabile. Come quando si osserva che la terra impiega un anno a girare intorno al sole. Junpei ascoltava in silenzio. Sentendosi dire di punto in bianco una cosa del genere, per lo stupore lì per lì non seppe cosa ribattere.
– D'ora innanzi è probabile che tu conosca molte donne, – continuò suo padre, – ma se ti metti con quella sbagliata, farai una cosa inutile. Meglio che non lo dimentichi...




6 maggio 2023

I FUNERALI DELLA MAMA' GRANDE - Gabriel Garcia Marquez



 SCHEDA

Autore: Gabriel José de la Concordia García Márquez, 
noto come Gabriel García Márquez (1927 - 2014 ) CO
Titolo: I funerali della Mama' Grande
Tratto da: Nessuno scrive al Colonnello 
                e Otto Racconti
Genere:  Racconto breve

Incipit:
Questa è, increduli del mondo, la veridica storia della Mamá Grande, sovrana assoluta del regno di Macondo, che visse in funzione di dominio per 92 anni e morì in odore di santità un martedì dello scorso settembre, e ai funerali intervenne il Sommo Pontefice.
Ora che la nazione, scossa fin nelle sue viscere, ha ricuperato l'equilibrio; ora che gli zampognari di San Jacinto, i contrabbandieri della Guajira, i risaioli del Sinú, le prostitute di Guacamayal, gli stregoni della Sierpe e i bananieri di Aracataca stanno rizzando le tende per riprendersi dalle fatiche della veglia estenuante, e che hanno ricuperato la serenità e sono tornati a prendere possesso delle loro funzioni il presidente della repubblica e i suoi ministri e tutti coloro che hanno rappresentato il potere pubblico e le potenze sovrannaturali nel corso della più fastosa circostanza funebre riportata dagli annali storici; ora che il Sommo Pontefice è salito al cielo in corpo ed anima, e che è impossibile passare da Macondo a causa delle bottiglie vuote, dei mozziconi di sigarette, degli ossi spolpati, dei barattoli, degli stracci, degli escrementi lasciati dalla folla che ha partecipato ai funerali, ora è giunto il tempo di accostare uno sgabello alla porta di strada e cominciare a raccontare dal principio i particolari di questa perturbazione nazionale, prima di dar tempo agli storici di arrivare.





3 dicembre 2022

GATTO MAMMONE - Giovanni Arpino

 

SCHEDA

Autore: Giovanni Arpino (1927-1987)
Titolo: Gatto Mammone (1967)
tratto da: Racconti del 900 - Einaudi Scuola 1990
Genere: Narrativa breve
Sottogenere : Racconto Fantastico


Descrizione:

Attraverso la descrizione delle dinamiche di coppia, dei rapporti tra genitori e figli, della trama di relazioni che compongono la società italiana del suo tempo, Arpino ci restituisce l’immagine di un’umanità stretta tra le ineludibili necessità del reale e la fuga nella dimensione della favola: una situazione nella quale anche il lettore contemporaneo può facilmente riconoscersi.
G. Arpino è stato autore di romanzi, racconti, poesie, commedie e libri per ragazzi. Si è dedicato anche al giornalismo sportivo per i quotidiani «La Stampa» e «Il Giornale», contribuendo insieme a Gianni Brera a conferire al genere dignità letteraria. Ha vinto il premio Strega nel 1964 con L’ombra delle colline, il premio Moretti d’Oro nel 1969 con Il buio e il miele, il premio Campiello nel 1972 con Randagio è l’eroe e il Super Campiello nel 1980 con Il fratello italiano



24 giugno 2022

CONOSCEREI SCOPO MATRIMONIO - Giorgio Scerbanenco

 


SCHEDA

Autore: Scerbanenco Giorgio (1911 -1969)
Titolo: Conoscerei scopo matrimonio
Tratto da "Milano calibro 9"
Genere: Noir 


Descrizione

Un architetto di Milano pubblica su dei giornali delle proposte di matrimonio. Le vittime non sanno però che diventeranno delle prostitute. Una giovane ragazza accetta, va al Nord e cade nella trappola. Un giorno la polizia fa irruzione in un bordello e viene interrogata, e poco tempo dopo viene trovata agonizzante sul ciglio di una strada.




STAZIONE CENTRALE AMMAZZARE SUBITO - Giorgio Scerbanenco


SCHEDA


Autore: Scerbanenco Giorgio (1911 -1969)
Titolo: Stazione centrale ammazzare subito 
Tratto da "Milano calibro 9"
Genere: Noir (5780parole)


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Descrizione:
Stazione centrale ammazzare subito 
Il racconto parla del traffico di preziosi, che avviene attraverso lo scambio di valigie all’interno di una caffetteria. Il corriere milanese arriva con una valigia e l’abbandona in un angolo del bar. Qui attende l’arrivo del treno da Ginevra, dove scenderà il complice che raccoglierà il bagaglio, per poi ripartire verso la Svizzera con il convoglio seguente. Le cose si complicano quando i misteriosi mandanti ordinano al corriere milanese di consegnare un bagaglio imbottito di tritolo, per far fuori il ginevrino, divenuto scomodo...


23 giugno 2022

MINORENNE DA BRUCIARE - Giorgio Scerbanenco

 


SCHEDA
Autore: Scerbanenco Giorgio (1911 -1969)
Titolo: Minorenne da bruciare
Tratto da "Milano calibro 9"
Genere: Noir 

Descrizione
Un ragazzo di Milano, Luca Baioli, uccide la commessa di un emporio, accoltella suo figlio e rapina la cassa. Venendo a sapere che una delle due vittime non è morta, fugge assieme alla sorellina su un treno diretto a Reggio Calabria. Lì incontra un uomo che lo riconosce e che, pur facendosi ferire, riesce a farlo arrestare. Anni dopo il ragazzo esce di prigione e decide di vendicarsi dell'uomo che lo aveva fatto catturare. Lo uccide, fugge verso Roma e si ferma in una stazione di benzina, non sapendo che il proprietario, il quale era un amico del morto, si vendicherà bruciandolo assieme all'automobile.font: varie dal web


UNA RAGAZZA ANTICA - Anna Banti


 

SCHEDA

Autore: Anna Banti (nome d'arte)
all'anagrafe: Lucia Lopresti (1895 - 1985)
Titolo: Una Ragazza Antica
tratto da: Racconti Ritrovati
Genere: Narrativa classica

Incipit:
Nella notte fra il dieci e l’undici giugno Rosa B. non dormì, l’assillava il pensiero della visita che avrebbe avuto luogo l’indomani sera, della sua futura suocera accompagnata dalla figlia. Il problema era cosa avrebbe dovuto e potuto offrire a quelle due signore sconosciute. Il costume provinciale le presentava poche diversive: scartati il caffè e la cioccolata che le parevano troppo confidenziali, non le rimaneva che il solito vinsanto servito nei bicchierini di cristallo ereditati dalla nonna. Qui la dubbiosa domanda: aggiungere qualcosa di dolce e di elegante alla bevanda o presentarla così semplice senza correttivi? Incerta fra una torta fatta in casa e i biscotti comprati in pasticceria si sentiva impacciata. Sapeva che la famiglia del suo ormai fidanzato sebbene impoverita aveva origini signorili, quasi nobili e dunque abitudini raffinate di grande distinzione.


L'AMANDA - Anna Banti

 

SCHEDA

Autore: Anna Banti (nome d'arte)
all'anagrafe: Lucia Lopresti (1895 - 1985)
Titolo: L'Amanda (“L’Italia letteraria” 1935)
Genere: Narrativa classica

Incipit:
Tutte le sere, all’imbrunire, la signora Amanda compariva sul sentiero della stalla colla bombola del latte. La seguiva la serva e l’aspettava la mucca che la padrona voleva mungere da sé. Chi la vedeva senza conoscerla con quel grembiule nero sulla gonnella di filato grigio e quel recipiente di latta che le batteva sordamente sulle gambe al mutar del passo, poteva prenderla per una monaca, per una conversa campagnola: e invece la signora Amanda era – come usava definirsi stringendo le labbra – “una madre di famiglia”. Se poi questo titolo fosse per lei un motivo di orgoglio o, semplicemente, di una gran seccatura, non si capiva bene. Certo quando si lagnava dei tanti pensieri pareva di vederle salire alla fronte, attraverso l’espressione di circostanza che non le faceva mai difetto, una folata di nuvolacce ragnate. Né mai, anche alla vista dei figlioli tornati dal collegio in vacanza, la sua fronte perdeva quel cipiglio di tedio che le segnava la radice del naso. 


IL BAUBAU - Stephen King

 

SCHEDA

Autore: Stephen King (1947 USA)
Titolo: Il Baubau
tratto da  (King Shift del 1978)
A Volte Ritornano  Feltrinelli
titolo originale: The Boogeyman
Genere: Horror 

Incipit:
«Sono venuto da lei perché voglio raccontarle la mia storia,» stava dicendo l’uomo sul lettino del dottor Harper. Si chiamava Lester Billings, era di Waterbury, Connecticut. Secondo i dati annotati dall’infermiera Vickers, aveva ventotto anni, era impiegato presso una ditta industriale di New York, divorziato e padre di tre bambini. Tutti morti. 
«Non posso andare da un prete perché non sono cattolico. Non posso andare da un avvocato perché non ho fatto niente per cui debba rivolgermi a un avvocato. Tutto quello che ho fatto è stato di uccidere i miei bambini. Uno alla volta. Di averli uccisi tutti.» 
Il dottor Harper mise in funzione il registratore. 





19 giugno 2022

ANDREUCCIO da PERUGIA - Giovanni Boccaccio

 

SCHEDA

Autore: Giovanni Boccaccio da Certaldo (1313 - 1375)
Titolo: Andreuccio da  Perugia
Tratto da: Il Decameron
(Giornata seconda - Novella quinta)
Genere: Novella

Riassunto
Il protagonista della novella è Andreuccio da Perugia, un giovane e ingenuo mercante che si trova al mercato di Napoli per acquistare cavalli. Andreuccio porta con sé 500 fiorini d’oro, e noncurante dei pericoli che ne possono derivare, fa libero sfoggio del denaro, attirando l’attenzione dei passanti. Fra questi c’è anche una bella prostituta siciliana, che con l’astuzia gli fa credere di essere sua sorella e lo convince a fermarsi a cena – e poi a dormire – a casa sua. Andreuccio cade pienamente nell’inganno, lasciando i suoi averi completamente incustoditi. Si spoglia, va alla latrina, ma scivola e cade nel chiassetto, cioè nella fogna. Sporco e maleodorante, inizia a gridare svegliando il quartiere. Ma così facendo attira anche l’attenzione del ruffiano della donna, che lo invita ad allontanarsi per non rischiare guai più seri. (Continua a leggere su studenti.it)




17 giugno 2022

LISABETTA da MESSINA - Giovanni Boccaccio

 


SCHEDA

Autore: Giovanni Boccaccio da Certaldo (1313 - 1375)
Titolo: Lisabetta da Messina
Tratto da: Il Decameron
Giornata quarta - Novella quinta
Genere: Novella

Riassunto
Lisabetta è una giovane ragazza messinese, orfana di padre, che vive insieme ai suoi tre fratelli, originari di San Gimignano e divenuti ricchi conducendo affari e commerci particolarmente redditizi. La giovane donna, non ancora maritata, commette lo sbaglio d’innamorarsi di Lorenzo, un modesto ragazzo di Pisa che aiuta i fratelli nel loro lavoro. Il giovane appartiene a un ceto inferiore a quello di Lisabetta e di conseguenza il loro amore assume immediatamente implicazioni sociali assai complicate per l’epoca, esemplificate dalla mentalità ristretta dei tre fratelli, rispetto alla quale invece la passione tra i due protagonisti si afferma come qualcosa di assolutamente spontaneo e naturale. ( Continua a leggere su Weschool.com)



14 giugno 2022

IL VECCHIO CON GLI STIVALI - Vitaliano Brancati

 

SCHEDA

Autore: Vitaliano Brancati (1907 - 1954)
Titolo: Il vecchio con gli stivali (1945)
1°edizione Bompiani (1949)
Genere: Classico - Racconto Lungo ca. 10.000 p.

Incipit:
Il Municipio della mia città è pieno di cartacce: quando, la mattina della domenica, gli uscieri si fanno aiutare dalle mogli o dalle figlie, per spazzare i pavimenti, grattare le volte, battere e picchiare gli scaffali, la polvere si affaccia alle finestre e ai balconi come una bestia restìa e dagli occhi imbambolati che non voglia fare un passo fuori della buia stalla in cui ha piacevolmente poltrito.
Nel 1930, queste cartacce erano così numerose e fitte che si stabilì di accatastarle negli angoli delle camere, fino al soffitto, come grosse colonne adibite a rafforzare l’edificio. Nella stanza di fondo al corridoio, la meno luminosa, quella che molti scambiavano per il luogo di decenza, i minutari, matricole, bollettari, campioni, repertori, non soltanto coprivano le pareti, ma formavano come dei muretti divisori, in mezzo ai quali, con estrema cautela, s’inoltrava la mattina un uomo di mezza età, magro e curvo come di solito sono le persone alte, e nondimeno corto, molto più corto del normale, ma non spiacevolmente corto, al contrario! Corto nel modo meno buffo, uno di quegli uomini piccini dei quali si apprende senza meraviglia che sono padri di ragazzi alti e ben fatti. Egli era l’impiegato Aldo Piscitello, il primo che varcasse la porta del Municipio, quando ancora l’acqua della lavatura sullo scalone di marmo non s’era asciugata, sicché il suo ingresso rimaneva stampato sul pavimento del corridoio con le orme un po’ lunghe di coloro che trascinano i piedi


13 giugno 2022

GOGOL, Nikolaj Vasil'evič - le Grandi Firme della Narrativa Breve

1 aprile 1809, Velyki Soročynci, Ucraina  -  21 febbraio 1852, Mosca, Russia

Benché realistica nel suo fondamento, l'opera di G. si distingue da quella di altri realisti russi per la ricchezza dell'inventiva e la bizzarria dell'immaginazione; la sua prosa è intensa, ricca di cadenze ritmiche e di effetti acustici, il linguaggio è sempre smagliante e denso di qualità pittoriche. Tra le opere più significative si ricordano i racconti Taras Bul'ba (1834) e Arabeschi (1835), la commedia L'ispettore generale (1836), la raccolta Racconti di Pietroburgo (1842) e il romanzo Le anime morte (1842).
( font: varie dal web)

IN QUESTO SITO

👉 IL CAPPOTTO

"Quando e in qual modo Akàkij Akakièviè fosse entrato al ministero e chi ve l'avesse messo, è una cosa che nessuno ricordava. Per quanti direttori e vari superiori cambiassero, videro sempre lui allo stesso posto, nella stessa posizione, con le stesse funzioni, sempre lo stesso impiegato copista, tanto che poi si persuasero che, evidentemente, doveva esser venuto al mondo così, già pronto con l'uniforme e con la calvizie sulla testa. Nel ministero non gli dimostravano alcuna stima. Non soltanto i custodi non si alzavano dal loro posti quando passava, ma nemmeno lo guardavano, come se attraverso l'anticamera fosse volata una semplice mosca. I superiori si comportavano con lui in un certo modo freddamente dispotico. Un qualsiasi aiutante del capufficio gli ficcava letteralmente sotto il naso gl'incartamenti, senza neppure dirgli «copiate», oppure «ecco un bell'affaruccio interessante» o insomma qualcosa di piacevole come si usa negli uffici dove c'è della buona educazione. E lui prendeva, guardando solo l'incartamento, senza badare a chi gliel'aveva messo lì e se ne avesse il diritto. Prendeva e subito si metteva a copiarlo... "


👉 IL NASO

Incipit:

Il 25 marzo a Pietroburgo accadde un avvenimento molto strano. Il barbiere Ivàn Jakovlèviè, abitante sulla Prospettiva Voznesènskij (il suo cognome è andato perduto e nient'altro risulta dalla sua insegna, dov'è raffigurato un signore con una guancia insaponata e c'è la scritta: «Si cava anche sangue»), il barbiere Ivàn Jakovlèviè dunque si svegliò abbastanza presto e sentì odore di panini caldi. Sollevandosi un poco sul letto, vide che sua moglie, una signora abbastanza rispettabile cui piaceva molto bere caffè, sfornava dei panini appena cotti.
«Oggi, Praskòvija Osìpovna, io non prendo il caffè,» disse Ivàn Jakovlèviè, «vorrei invece mangiare del pane caldo con la cipolla.»
(Ossia, Ivàn Jakovlèviè, avrebbe voluto l'uno e l'altro, ma sapeva che era assolutamente impossibile esigere due cose alle volta, perchè Praskòvija Osìpovna non amava per nulla simili capricci.)
«Che questo scemo mangi pure il pane; per me è meglio,» pensò fra sè la consorte, «così resterà una porzione in più di caffè.»
E gettò un panino sul tavolo.
Per decenza Ivàn Jakovlèviè si mise il frac sopra la camicia e, sedutosi a tavola, prese del sale, preparò due teste di cipolla, impugnò il coltello e, assunta un'espressione ispirata, si accinse a tagliare il pane. Tagliato il pane a metà, gettò un'occhiata nel mezzo e, con suo stupore, vide qualcosa che biancheggiava. Ivàn Jakovlèviè la sfrugacchiò cautamente con il coltello e la tastò con un dito:
«Solido?» disse fra sè, «cosa può essere?»


Guy de MAUPASSANT, Henri-René-Albert - le Grandi firme della Narrativa Breve

 

(Tourville-sur-Arques, 5 agosto 1850 – Parigi, 6 luglio 1893)

Legato alla corrente del naturalismo francese, e allievo di Flaubert, il nostro "fu scrittore originale nella rappresentazione, fra divertita e spietata, di un mondo borghese cupido e sensuale, raggiungendo risultati tra i più alti della letteratura europea dell'Ottocento". Considerato uno dei padri del racconto moderno ha scritto oltre trecento novelle (La signorina Fifi - Palla di Sego - La Horle - e romanzi di successo come Une vie (1883) e Bel Ami (1885).

IN QUESTO SITO

👉 LA RAGAZZA DI PAUL (1881)

Incipit:
Il ristorante Grillon, vero falansterio di canottieri, si stava lentamente vuotando. Davanti all’uscio era una confusione di grida, di richiami; e dei giovanottoni con la maglietta bianca, gesticolavano tenendo i remi sulla spalla. Le donne, in freschi abbigliamenti primaverili, salivano con grande attenzione sui canotti, si sedevano a poppa aggiustandosi l’abito, mentre il padrone del ristorante, un pezzo di giovane con la barba rossiccia, famoso per la sua forza, dava la mano alle donzelle, mantenendo in equilibrio le fragili imbarcazioni. A loro volta i rematori si mettevano al posto, braccia nude e petto in fuori, posando per la platea che era composta di borghesi vestiti a festa, di operai e soldati appoggiati coi gomiti alla balaustra del ponte, e attentissimi allo spettacolo. Ad una ad una le imbarcazioni si distaccavano dal pontone. I rematori si curvavano in avanti, poi si gettavano all’indietro, con movimento regolare; sotto la spinta dei lunghi remi ricurvi i veloci canotti scivolavano sul fiume, s’allontanavano, rimpiccolivano, scomparivano infine sotto l’altro ponte - quello della ferrovia - scendendo giù verso il Ranocchiaio. 




Incipit:
La pioggia cadeva a dirotto, una pioggia normanna che pareva scagliata da una mano furiosa, una pioggia obliqua, fitta come un tendone, simile a un muro di strisce oblique, una pioggia che sferzava, schizzava, annegava ogni cosa, una vera pioggia dei dintorni di Rouen, orinale della Francia.

Il comandante prussiano, maggiore conte di Farlsberg, stava finendo di leggere la posta, sprofondato in una gran poltrona, coi piedi poggiati sull'elegante marmo del caminetto nel quale gli speroni degli stivali, nei tre mesi da che durava l'occupazione del castello di Uville, avevano scavato due solchi profondi, che s'approfondivano ogni giorno di più.
Una tazzina di caffè fumava su un tavolinetto macchiato dai liquori, bruciacchiato dai sigari intaccato dal temperino dell'ufficiale conquistatore, il quale, talvolta, mentre appuntiva una matita, si fermava e tracciava sul grazioso mobile cifre o disegni, seguendo le sue svagate fantasticherie. Quando ebbe letto la corrispondenza e sfogliato i giornali tedeschi che il furiere gli aveva portato, si alzò, buttò sul fuoco tre o quattro ciocchi di legna verde - poiché quei signori per riscaldarsi abbattevano un po' alla volta il parco - e si avvicinò alla finestra. La pioggia cadeva a dirotto, una pioggia normanna che pareva scagliata da una mano furiosa, una pioggia obliqua, fitta come un tendone, simile a un muro di strisce oblique, una pioggia che sferzava, schizzava, annegava ogni cosa, una vera pioggia dei dintorni di Rouen, orinale della Francia. Per giorni e giorni i resti dell'esercito in rotta attraversarono la città. Non erano soldati, ma orde sbandate. Gli uomini, con la barba lunga e sporca, le uniformi a brandelli, camminavano con passo stanco, senza bandiera, senza capi. Parevano tutti depressi, sfiancati, incapaci di pensare o di decidere, andavano avanti solo per abitudine, e appena si fermavano cadevano giù dalla fatica. Erano per lo più richiamati, gente pacifica, tranquilli possidenti, curvi sotto il peso del fucile; giovanissime reclute, vivaci, facili a spaventarsi come a entusiasmarsi, pronte all'attacco come alla fuga; in mezzo ad essi, alcuni pantaloni rossi, resti d'una divisione maciullata in una grande battaglia; scuri artiglieri in fila con fanti di diverse armi; e, ogni tanto, l'elmo lucido d'un dragone dal passo pesante che seguiva faticosamente la marcia più spedita dei fanti. Passavano anche legioni di franchi tiratori dai nomi eroici: «i Vendicatori della Disfatta; i Cittadini della Tomba; i Votati alla Morte», e dall'aspetto di banditi.


👉 SCAMPAGNATA (PROMENADE - 1881)

Incipit:

Da cinque mesi c'era il progetto d'andare a mangiare nei dintorni di Parigi, il giorno della festa della signora Dufour, che si chiamava Petronille. Sicché quella mattina, dopo aver aspettato la scampagnata per tanto tempo, tutti s'erano alzati prestissimo. Dufour s'era fatto prestare la vettura dal lattaio, e s'era messo a guidare lui stesso. Era una carretta a due ruote, assai decorosa, col tetto sostenuto da quattro montanti di ferro ai quali erano appese le tendine, che avevano tirato su per lasciar libera la vista del paesaggio. Quella dietro, sciolta, ondeggiava al vento come una bandiera. Seduta accanto al suo sposo, la signora Dufour si spampanava in uno straordinario vestito di seta color ciliegia. Dietro, su due sedie, c'erano la vecchia nonna e una ragazza. Dietro ancora si scorgevano i capelli gialli d'un giovane, il quale, in mancanza di seggiole, s'era sdraiato sul fondo, e lasciava vedere soltanto la testa.


Incipit
Per giorni e giorni i resti dell'esercito in rotta attraversarono la città. Non erano soldati, ma orde sbandate. Gli uomini, con la barba lunga e sporca, le uniformi a brandelli, camminavano con passo stanco, senza bandiera, senza capi. Parevano tutti depressi, sfiancati, incapaci di pensare o di decidere, andavano avanti solo per abitudine, e appena si fermavano cadevano giù dalla fatica. Erano per lo più richiamati, gente pacifica, tranquilli possidenti, curvi sotto il peso del fucile; giovanissime reclute, vivaci, facili a spaventarsi come a entusiasmarsi, pronte all'attacco come alla fuga; in mezzo ad essi, alcuni pantaloni rossi, resti d'una divisione maciullata in una grande battaglia; scuri artiglieri in fila con fanti di diverse armi; e, ogni tanto, l'elmo lucido d'un dragone dal passo pesante che seguiva faticosamente la marcia più spedita dei fanti. Passavano anche legioni di franchi tiratori dai nomi eroici: «i Vendicatori della Disfatta; i Cittadini della Tomba; i Votati alla Morte», e dall'aspetto di banditi.

11 giugno 2022

POE, Edgar Allan - le Grandi firme della Narrativa Breve

 

(Boston, Massachusetts, 1809 - Baltimora 1849)

Poeta, narratore e critico statunitense, E. A. Poe è diventato il più famoso autore di narrativa fantastica grazie all’estrema sapienza tecnica con cui ha costruito i suoi racconti del terrore. [...]
Poe è considerato l’iniziatore di due generi letterari che hanno avuto grande successo: il racconto di detection, ovvero d’indagine deduttiva su un crimine misterioso, e il romanzo di fantascienza. (Treccani.it)

IN QUESTO SITO

Incipit:
Non ho molto da dire del mio paese e della mia famiglia. I cattivi trattamenti, e il passare degli anni, mi hanno cacciato da quello e reso estraneo all’altra.
Il mio patrimonio ereditario mi permise di procacciarmi un’educazione non comune, e il mio spirito contemplativo di classificare con metodo il materiale che lo studio precoce aveva diligentemente raccolto. Più di ogni altra cosa le opere dei filosofi tedeschi mi procurarono grandi delizie; non per una sconsigliata ammirazione della loro follia eloquente, ma per la facilità che mi davano le mie abitudini di pensiero rigoroso, di scoprire le loro falsità. [...]
Ho creduto bene premettere tutto questo, perché il racconto incredibile che sto per fare non venga attribuito all’esaltazione di una cruda fantasia piuttosto che all’esperienza positiva di una mente per la quale gli abbagli dell’immaginazione non sono mai esistiti.


Incipit:
Per il racconto stranissimo eppure casalingo che mi metto a stendere per iscritto, non mi aspetto né chiedo di essere creduto. Sarebbe pazzia pretenderlo trattandosi di un caso nel quale i miei sensi rifiutano di prestar fede a loro stessi. Eppure matto non sono; e certissimamente non sogno. Ma domani morrò, e oggi vorrei liberarmi l’anima di questo peso. Il mio scopo immediato è di mettere davanti al mondo in maniera chiara, succinta, senza commenti, una serie di semplici avvenimenti domestici che nelle loro conseguenze mi hanno terrificato, torturato, annientato. 



... Questo è vero, sono un uomo nervoso, spaventosamente nervoso, e lo sono sempre stato; ma perché pretendete che sono pazzo? La malattia mi ha reso i sensi più acuti – mica me li ha distrutti – logorati. E già avevo l’udito finissimo, e tutto ho sentito del cielo e della terra. Anche dell’inferno ho sentito parecchio. Com’è dunque che sarei pazzo? State attenti! E osservate con quanto senno, con quale calma sono capace di raccontarvi tutta la storia. 
  Come in principio l’idea mi venne non è possibile dirlo; ma una volta che mi entrò in testa ne fui ossessionato notte e giorno. Un motivo, non c’era. La passione non c’entrava per nulla. Gli volevo bene, al caro vecchietto. E lui non mi aveva fatto alcun male. Mai mi aveva offeso. Né io volevo il suo oro. Fu per il suo occhio, credo. Sicuro, fu per quello! Aveva un occhio che pareva un occhio di avvoltoio, azzurro chiaro, con un velo sopra. Ogni volta che quell’occhio si posava su di me, mi si gelava il sangue; e così, lentamente, a grado a grado, mi misi in testa di togliergli la vita, al vecchio, e in tal modo sbarazzarmi per sempre dello sguardo di quell’occhio. 
  Ecco il punto! Voi mi credete pazzo. E i pazzi non sanno quel che fanno



Incipit
Non conobbi mai nessuno tanto pronto allo scherzo quanto il re. Sembrava vivesse solo per le burle. Raccontargli una storia scherzosa e raccontarla bene, era la via più sicura per conquistarne i favori. Perciò accadde che i suoi sette ministri fossero tutti persone eminenti per i loro talenti di burloni. Erano anche tutti dello stesso stampo del re, essendo alti, corpulenti e adiposi, oltre che inimitabili burloni. Non sono mai stato assolutamente in grado di stabilire se la gente ingrassi in virtù delle celie o se nel grasso stesso vi sia qualcosa che predisponga allo scherzo; ma certo è che un mattacchione magro è una rara avis in terris. [...]
Il nostro re, naturalmente, aveva il suo «matto». Era un fatto ch'egli sentiva il bisogno di qualcosa nel senso della follia, se non altro per controbilanciare la pesante saggezza di quei sette uomini saggi che erano i suoi ministri, per non dire di lui stesso.






1 giugno 2022

DOMANI E DOMANI E DOMANI - Kurt Vonnegut

 


SCHEDA

Autore: Kurt Vonnegut jr. (1922 - 2007) USA
Titolo: Domani e Domani e Domani
Tratto da: Tutti i Racconti - BOMPIANI
Genere: SF  Fantascienza

Incipit:

L’anno era il 2158 d.C., e Lou ed Emerald Schwartz stavano bisbigliando sul balcone dell’appartamento della famiglia di Lou al settantaseiesimo piano del palazzo 257 di Alden Village, un complesso urbano residenziale di New York che abbracciava quello che un tempo era noto come il Connecticut meridionale. Quando Lou ed Emerald si erano sposati, i genitori di Em avevano lacrimosamente criticato il matrimonio per la grande differenza di età; ma ora, con Lou di centododici anni ed Em di novantatré, i genitori di Em dovevano ammettere che aveva funzionato bene.
Ma Em e Lou avevano i loro problemi, ed erano fuori nell’aria pungente del balcone a causa loro.
    “A volte sono così arrabbiata che mi viene voglia di andare subito a diluire il suo anti-gerasone,” disse Em.
    “Sarebbe contro natura, Em,” disse Lou, “sarebbe un delitto. Inoltre, se ci sorprendesse a trafficare col suo anti-gerasone, non soltanto ci diserederebbe, ma mi torcerebbe il collo. Il semplice fatto che ha centosettantadue anni non significa che il nonno non sia forte come un toro.”



16 maggio 2022

LA MORTE DELL'IMPIEGATO - Anton Cechov


 SCHEDA

Autore: Anton Pavlovič Čechov (1860 - 1904)

Titolo: La morte dell'impiegato (1883)
Tratto da: Anton Cechov Racconti Rizzoli 2007
Genere: Racconti umoristici

Incipit:
Una magnifica sera un non meno magnifico usciere, Ivàn Dmitrič Červjakòv, era seduto nella seconda fila di poltrone e seguiva col binoccolo Le campane di Corneville. Guardava e si sentiva al colmo della beatitudine. Ma a un tratto... Nei racconti spesso s’incontra questo “a un tratto”. Gli autori han ragione: la vita è così piena d’imprevisti! Ma a un tratto il suo viso fece una smorfia, gli occhi si stralunarono, il respiro gli si fermò... egli scostò dagli occhi il binoccolo, si chinò e... eccì!!! Aveva starnutito, come vedete. Starnutire non è vietato ad alcuno e in nessun posto. Starnutiscono i contadini, e i capi di polizia, e a volte perfino i consiglieri segreti. Tutti starnutiscono. Červjakòv non si confuse per nulla, s’asciugò col fazzolettino e, da persona garbata, guardò intorno a sé: non aveva disturbato qualcuno col suo starnuto? Ma qui, sì, gli toccò confondersi. Vide che un vecchietto, seduto davanti a lui, nella prima fila di poltrone, stava asciugandosi accuratamente la calvizie e il collo col guanto e borbottava qualcosa. Nel vecchietto Červjakòv riconobbe il generale civile1 Brizžalov, in servizio al dicastero delle comunicazioni.




3 maggio 2022

COM'E' ADESSO! - Daniele Del Giudice

 


SCHEDA

Autore: Daniele Del Giudice (1949 - 2021)
Titolo: "Com'è Adesso!"
Tratto da: Mania - Einaudi 1997
Genere: Racconto (6500 parole ca,)

Incipit:
Ho un’idea, pensai scendendo dal taxi, devo cominciare cosí, sono venuto a farle visita perché ho un’idea, anzi una storia, e lei è l’unica persona che può permettermi di realizzarla, lei è uno che compra storie, è ciò che ha fatto per tutta la sua vita, vendere e comperare storie e in questo, sebbene in un altro ramo, ha rilevato una tradizione di famiglia, non che le abbia fruttato poco tale commercio, ma in qualche modo lei ha contribuito alla circolazione delle storie, e io ne ho una in mente, ho un’idea come le ho detto, un’idea che non può non piacerle.
Tutti hanno delle idee giovanotto, disse il Sig.*** quando nel suo ufficio gli ripetei le frasi che mi ero preparato nel lento avvicinamento attraverso atri di cristallo, ascensori, sale d’attesa; tutti hanno idee e opinioni, disse lui, le idee e le opinioni non costano niente, nemmeno due passi fuori di casa, per questo nel suo paese ce n’è tanta abbondanza. Almeno lei ha fatto lo sforzo di prendere un aereo e passare una frontiera, deve tenerci proprio alla sua storia. Immagino che sia in grado di raccontarla. È cosí? domandò.




ASPETTANDO L'INVERNO - Antonio Tabucchi

 

SCHEDA

Autore: Antonio Tabucchi (1943 - 2012)
Titolo: Aspettando l'inverno
Tratto da: Piccoli equivoci senza importanza 1985
Genere: Racconto


Incipit:
E poi l’odore di tutti quei fiori: nauseante. Ma anche la casa, la pioggia che velava gli alberi, gli oggetti nelle teche di vetro - ventagli spagnoli, una madonna incinta di Cuzco, gli angeli barocchi, le pistole del seicento: tutto nauseante, lo sentiva, e anche questo era dolore, una sua forma di manifestarsi che ospita la pena, l’intollerabilità degli oggetti che ci circondano, la loro stolida e massiccia perentorietà che non prevede i cambiamenti della vita e che vive nella sua immanenza irraggiungibile, in una fisicità flagrante e innocente, e per questo irraggiungibile. Ah, disse, non ce la farò, credo che non ce la farò. Disse così e si toccò la fronte, che era calda, e si sostenne alla spalliera di una sedia. Sentì un nodo di pianto che le stringeva la gola e si guardò allo specchio. Vide un’immagine austera, nobile, forse altera; e pensò anche: quella sono io, non è possibile. 


24 aprile 2022

PER UNA MALAFEMMINA - Manuel Vazquez Montalban

 

SCHEDA
Autore: Manuel Vázquez Montalbán (1936 - 2003)
Titolo: Per una malafemmina
Genere: Racconto - serie Carvalho
Lunghezza media: 4400 paole ca.

Incipit:
Le parole hanno un padrone. 
Carvalho lo aveva letto in qualche libro, tempo, molto tempo prima, quando ancora leggeva libri e li teneva abbastanza da conto da imparare a memoria le frasi più felici. 
Forse ricordava ancora quell'affermazione perché gli sembrava valida, anche se ogni tanto l'eccezione conferma la regola. 
Per esempio, l'uomo che se ne stava seduto nel suo ufficio non poteva aver detto quel che invece disse: "Per una malafemmina". 
Un fabbricante di biancheria raffinata, un po' più che cinquantenne, così ben vestito che ogni pezzo del suo abbigliamento avrebbe potuto figurare nelle pagine di moda delle migliori riviste illustrate, non poteva aver detto: "Per una malafemmina". 


22 aprile 2022

INCUBO - Shirley Jackson


SCHEDA
Autore:Jackson Shirley (1916 - 1965 USA)
Titolo: Incubo (Nightmare)
prima pubblicazione 1957
Genere: Racconto - American Gotic
N° parole: 5860 ca.

Incipit:
Era una di quelle mattine primaverili di marzo; il cielo tra i palazzi era scintillante e azzurrissimo e nell’aria della città, scaldata dai motori e da un milione di respiri, c’erano una freschezza e un senso d’eccitazione che potevano provenire soltanto da una brezza partita dalla campagna, molto lontano da lì, e arrivata in città mentre tutti ancora dormivano, a rinfrescare l’aria del mattino. Miss Toni Morgan, andando dalla metropolitana al suo ufficio, si sistemò sul volto un morbido, dolce sorriso e lo lasciò lì mentre i suoi piedi ticchettavano veloci sul selciato.