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27 maggio 2024

TRE DONNE - Charles Bukowski

 





Incipit:

Abitavamo proprio di rimpetto al parco MacArthur, Linda e io, e una sera stavamo là a bere quando vediamo passare davanti alla finestra un corpo che precipita. Una cosa bizzarra a vedersi, come uno scherzo, ma non era uno scherzo però quando l'uomo tonfò sul selciato. "Gesù Cristo," dissi a Linda, sfranto come un pomodoro marcio! siamo fatti di budella e di merda e di roba molliccia! Vien qua. Vien qual vàrdalo!" 




SEI POLLICI - Charles Bukowski

 



Incipit:

I primi tre mesi della mia vita coniugale con Sarah filarono lisci, ma poi dopo cominciarono i guai. Era una brava cuoca e, per la prima volta da chissà quanti anni, mangiavo bene. Tanto che mettevo su ciccia. E lei allora prese a rimbrottarmi.
"Ah, Henry, Henry, sai chi mi pari? mi pari un tacchino, messo all'ingrasso per le feste." "E che male c'è, baby?" ribattevo io.
Avevo un posto da spedizioniere in un magazzino di ricambi-auto, e la paga bastava si e no. Le mie uniche gioie erano mangiare, bere birra e andare a letto con Sarah. Non quel che si dice gran vita, ma tocca accontentarsi. Sarah era bona. Tutto in lei parlava di sesso...

LA PIU' BELLA DONNA DELLA CITTA' - Charles Bukowski




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SCHEDA

Autore: Charles Bukoswki (1920 - 1994)
tratto da: Storie di Ordinaria Follia
Titolo originale: Erections, Ejaculations, 
Exhibitions and General Tales of Ordinary Madness
Anno: 1° ed. 1972
Genere: Racconti - Sottogenere: Autobiografia
N° parole: 2295

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Incipit:
Cass era la più giovane e la più bella di 5 sorelle. Cass era la più bella ragazza di tutta la città. Mezzindiana, aveva un corpo stranamente flessuoso, focoso era e come di serpente, con due occhi che proprio ci dicevano. Cass era fuoco fluido in movimento. Era come uno spirito incastrato in una forma che però non riusciva a contenerlo. I capelli castani e lunghi, i capelli di seta, si muovevano ondeggiando e vorticando come il corpo volteggiava. Non c'era via di mezzo per Cass. C'era anche chi diceva che era pazza. Gli imbecilli lo dicevano. Gli scemi non potevano capirla. Agli uomini in genere Cass pareva una macchina da fottere, e quindi non gliene fregava niente, fosse o non fosse pazza. E Cass ballava e civettava, si lasciava baciare dagli uomini ma, tranne qualche rara volta, quando si stava per venire al dunque, com'è come non è, Cass si eclissava, Cass aveva eluso gli uomini.