Incipit:
1. L’orrore d’argilla
Ritengo che la cosa più misericordiosa al mondo sia l’incapacità della mente umana di mettere in correlazione tutti i suoi contenuti. Viviamo su una placida isola di ignoranza nel mezzo del nero mare dell’infinito, e non era destino che navigassimo lontano. Le scienze, ciascuna tesa nella propria direzione, ci hanno finora nuociuto ben poco; ma, un giorno, la connessione di conoscenze disgiunte aprirà visioni talmente terrificanti della realtà, e della nostra spaventosa posizione in essa che, o diventeremo pazzi per la rivelazione, o fuggiremo dalla luce mortale nella pace e nella sicurezza di un nuovo Medioevo.
I teosofi hanno intuito l’imponente grandezza del ciclo cosmico, del quale il nostro mondo e la razza umana costituiscono solo episodi transitori. Essi hanno alluso a strane sopravvivenze in termini che gelerebbero il sangue se non fossero mascherati da un blando ottimismo. Ma non è da loro che viene quell’unica visione di eoni proibiti che mi agghiaccia il sangue quando ci penso e mi fa impazzire quando la sogno.
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