20 aprile 2017
LA LUISONA - Stefano Benni
SCHEDA
Autore: Benni Stefano (1947 Bologna)
Titolo: La Luisona
Tratto da ➽ BAR SPORT (Mondadori 1976)
Il Destino di Gaetano
Tratto da ➽ BAR SPORT DUEMILA (Feltrinelli 1997)
Genere: Racconti
N° parole: 285 + 2445
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Descrizione:
Il Bar Sport è quello dove non può mancare un flipper, un telefono a gettoni e soprattutto la 'Luisona', la brioche paleolitica condannata ad un'esposizione perenne. Il Bar Sport è quello in cui passa il carabiniere, lo sparaballe, il professore, il tecnnico (con due n), che declina la formazione della nazionale, il ragioniere innamorato della cassiera, il ragazzo tuttofare. Nel Bar Sport fioriscono le leggende, quelle del Piva (calciatore dal tiro portentoso), del Cenerutolo (il lavapiatti che sogna di fare il cameriere), e delle allucinazioni estive.
Vent'anni dopo, Bar Sport riapre i battenti; i vecchi volti si sono mescolati a facce nuove: avventori e avventurieri, mostri e mostriciattoli della nuova Italia. Alcune cose non sono più come una volta e al solito bar è succeduto il nuovo bar, i molti locali che sono venuti dopo. Nel Bar Fico vengono esposte solo brioche invisibili a occhio nudo che vanno scelte col microscopio; nessun cliente mostra più un colorito naturale: si vedono solo visi abbronzatissimi, nelle più varie tonalità che vanno dall'albicocca al vitel tonné; ovunque squillano i cellulari, rombano i motori e i banconi sono preda ghiotta del delirio stilistico dei designer. Sopravvivono però ancora le maniere ruvide dei baristi all'antica, i cocktail assassini, le toilette irraggiungibili, la minacciosa torta Palugona. E fra un mondo e l'altro si snodano le molte storie da bar: quella del sassofonista cieco Elmo Buenavista innamorato della bella Sweet Misery; quella della video-battaglia di nonno Amedeo contro il Booz; quella di Gaetano mai apparso in televisione; e poi ancora quella del piccolo krapfen di Schwartzbruck Franz, dei tre strani Re Magi e di Capitan Carabus... Ce n'è insomma per tutti i gusti.
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Stefano Benni?
RispondiEliminaDopo Pirandello, dunque non un pinco pallino qualunque, proprio Stefano Benni? E con che cosa? Nientemeno con la Luisona del Bar dello Sport, la pastarella o il pasticcino, (dipende da dove siete nati), più celebre di certa letteratura moderna.
Ebbene sì, lo ammetto, passo da un autore della fine Ottocento a uno scrittore contemporaneo forse con troppa indifferenza. E’ vero, non ho un progetto letterario in testa, nessuna fregola intellettuale, non ho interessi editoriali di sorta, mi affido piuttosto all’istinto, all’umore del momento, al mio naso e sovente lascio che sia il caso a decidere quale autore pescare nel mazzo dei migliori, mai a mio modesto parere, bensì secondo la critica ufficiale.
Non sono onnivoro in lettura, anch’io ho le mie preferenze, i miei gusti, ma per il momento li ho messi da parte. Non so fino a quando, forse presto mi stanco, in ogni caso per non sbagliare seguo l’esempio di quelle radio libere che diffondono nell’etere soltanto grandi successi musicali. E’ più facile, non ci sono rischi e poi con un classico si fa sempre bella figura. Tanto i racconti, voi lo sapete meglio di me, su carta e sul web, classici o moderni, famosi o sconosciuti che siano, non sono mai andati a ruba.
Questo per quanto riguarda la pesca dell’autore, per la scelta del racconto da postare invece le cose sono un po’ più complesse. Intanto leggo sempre ciò che pubblico, non scelgo a cacchio, e talvolta sono costretto a sorbirmi tutta una raccolta di un autore, anche se non è nelle mie corde, prima di trovare il racconto più adatto o il meno peggio, non in assoluto, ma tra quelli che sono riuscito a reperire nel web. E talvolta non è così semplice come sembra.
Lascio da parte il lavoro editoriale, grafico e pratico, necessario per rendere l’opera presentabile e leggibile anche sui moderni lettori elettronici, che è la parte forse più evidente, ma certamente la più noiosa. Però faccio tutto questo con piacere e soprattutto con un grande rammarico, quello di non averlo fatto prima. Buona lettura.
Dissacranti e molto divertenti, non c'è che dire.
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