Incipit
Stava seduta alla finestra osservando la sera che scendeva sul viale, con la testa appoggiata alle tendine e nelle narici l’odore del “cretonne” polveroso; si sentiva stanca.
C’era poca gente per la strada. L’uomo che abitava nell’ultima casa passò rincasando; ne sentì passi che risuonavano sul cemento del marciapiede e poi scricchiolavano più in là sul sentiero, davanti alle nuove case rosse. Una volta in quel punto c’era un terreno, sul quale loro andavano a giocare con i bambini del quartiere. Poi arrivò un tale da Belfast, che comprò il terreno e ci costruì delle case; non come le loro case piccole e scure: luminose case di mattoni con i tetti scintillanti. I ragazzi del viale erano soliti giocare insieme su quel terreno: i Devine, i Water, i Dunn, Keogh lo zoppetto, lei e i suoi fratelli e sorelle.
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