Incipit:
Se si frega a lungo e fortemente le dita di una mano sul dorso dell’altra e poi si annusa la pelle, l’odore che si sente, quello è l’odore della morte.
Carlo l’aveva imparato fin da piccolo, forse dai discorsi di sua madre con le altre donne del cortile, o piú probabilmente in quelle adunate di ragazzini nelle notti estive, nel tempo che sta fra l’ultimo gioco ed il primo lavoro, dove dai compagni un po’ più grandi si imparano tante cose sulla vita in generale e sui rapporti tra uomo e donna in particolare.
Un odore preciso lo sentí una sera di un’altra estate, già uomo, e che quello fosse proprio l’odore della morte i fatti lo dimostrarono.
Racconto tratto da:
Beppe Fenoglio
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