25 luglio 2017

DELFINA (PROFILI DI DONNA) - Luigi Capuana

SCHEDA

Autore: Capuana Luigi (1839-1915)
Titolo: Delfina
da Profili di Donne 1887
Genere: Racconto
N° parole: 5000ca

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Descrizione
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Profili di donne
L'attività di critico trova riscontro nell'opera narrativa di Capuana dove, fin dagli inizi, con la raccolta di novelle Profili di donne del 1877 si coglie il tema principale della sua ricerca, quello della psicologia femminile, teso a ricostruire narrativamente i processi generatori dei "fatti umani" con un gusto per i racconti che hanno dello straordinario, ricchi di situazioni misteriose e personaggi enigmatici.


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Inquieto, curioso, interessato alle forme espressive più svariate. Dalla fotografia alla fiaba(external link); dall’incisione al disegno; dalla società alla storia; dalla vita borghese alla psicologia; dalla donna al paesaggio; dal reale all’inconscio. Luigi Capuana legge, scrive, recita, fotografa, riflette. Interpreta il mistero; descrive il mondo; analizza l’essere umano; indaga la sua istintualità; polemizza sull’assenza di coesione sociale; fa rivivere gli oppressi; guarda al destino dei più sfortunati; racconta la loro storia. È, il suo, il metodo verista; quello che nasce dalle delusioni; quello che viene elaborato con la volontà di fare emergere realtà primigenie; quello che risponde ai mondi regionali; quello che dà voce a chi di voce ne ha poca e non riesce a gridare; quello che fa parlare la Sicilia, che non sembra fatta per splendere in un’aura nazionale, ma pare quasi abbandonata dalla storia, dalla politica, dall’unità d’Italia, al suo destino arretrato.

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Ma dietro l’occhio neutro di Capuana si cela una vicenda amaramente autobiografica: egli stesso è infatti vittima della violenza delle convenzioni; dei moti inspiegabili dell’animo umano; dei meccanismi astratti e incomprensibili che fanno la realtà. Innamorato di una domestica analfabeta, Giuseppina Sansone, non può godere di tale unione: che scandalo deriverebbe da un matrimonio fra i due! Simili con simili, ordina la legge sociale. I figli, frutto di questo rapporto, finiscono all’orfanotrofio; la donna viene data in sposa ad un suo “pari”. E così, gli amori che popolano la fantasia di Capuana saranno amori ingrati, infelici, impossibili. E le sue figure femminili, cittadine e borghesi, nient’altro che lo specchio di una civiltà malata: Delfina e un amore mai condiviso; Giulia e la fedeltà ad un uomo che le si è dimostrato ingrato; Cecilia e il suo abbandono all’amore adultero. Sono profili, come li definisce lo stesso autore (Profili di donne, 1877(external link)), ricordi narrati da una voce maschile, immagini ritratte che aprono degli spiragli sulla condizione della donna nella modernità, su una insana “educazione sentimentale”.

(font: varie dal web)

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