Autore: Cesare Pavese (1908-1950)
Titolo: Suicidi (1938)
tratto da. Tutti i Racconti (Mondadori)
Genere: Racconto classico
Descrizione
[…] Questi racconti si datano attorno al '38 e precedono di
poco gli ancora più fusi e risolti «Suicidi » e « Villa in colli¬na ». Nel
primo, «Suicidi », è abbastanza
evidente il tono che Pavese, in una pagina di diario, attribuisce alla propria
narrativa: « ... di acqua che si schiarisce e tutto traspare impreveduto... »:
un tono comunicativo e colloquiale che, nella memoria, può chiarire un dramma e
un nodo di situazioni già destinate, la storia di un amore che fu impossibile e
che diviene accettabile solo nel ricordo.
(Marco Forti- Intr.ne a Racconti- Einaudi/Mondadori)
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(Marco Forti- Intr.ne a Racconti- Einaudi/Mondadori)
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In questo racconto Pavese opera uno scambio di ruoli: la
parte del più debole in amore, questa volta, l’affida a Carlotta, una giovane
cassiera con un matrimonio fallito alle spalle. Anche il protagonista maschile, pur nella parte di "colui che fugge", non sta messo molto meglio, sentite: “Quando conobbi Carlotta, uscivo da una burrasca
che per poco non m’era costata la vita…” Poi continua dicendo: “provavo un’amara
ilarità a ritornare nelle vie deserte fuggendo da chi mi amava”. Il titolo è
già sin troppo eloquente, anche il finale sembra già scritto.
(frame di Maggio 2019)
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